Il sogno di Achille

IL ROMANZO DI GIGI RIVA

“La prima cosa che capì da bambino fu che erano poveri.” Comincia così il romanzo di un uomo e di un mito, Gigi Riva. Storia di riscatto e di liberazione, com’è sempre stato per i grandi del calcio, da Pelé a Maradona a Messi, a voler citare solo i mostri sacri: e Riva è uno di questi. Storia di successi e imprese memorabili, ma anche di cadute, ferite e delusioni. Corre Riva, e con lui corre la storia d’Italia, attraverso anni belli e drammatici, di conquiste civili e sociali (lo Statuto dei lavoratori, le leggi sulla parità dei coniugi, sul divorzio, sulla previdenza sociale) scandite dalle bombe delle stragi che inaugurarono gli anni di piombo. Storia incalzante, appassionata; romanzo di formazione e fotografia di come eravamo, un paese che provava a darsi un’identità, a diventare moderno. Storia di un popolo, anzi di una nazione, la Sardegna, immortalata nell’anno in cui nel calcio italiano accadde l’impensabile: il Cagliari di Riva e dei suoi compagni diventa una grande squadra e vince lo scudetto. Era il 1970. Storia che parte da Leggiuno, in provincia di Varese, e attraversa l’Italia seguendo le magie, le sfide sportive ma anche umane, le ombre del suo protagonista. L’avventura di Riva e del Cagliari è sogno e realtà. Da allora non ha mai smesso di essere tramandata, di generazione in generazione, da chi c’era e da chi l’ha sentita raccontare. Un fatto rivoluzionario, inimmaginabile, meraviglioso. Un manipolo di “figli della guerra”, diciassette calciatori tutti nati durante gli anni del secondo conflitto mondiale, e un allenatore, Manlio Scopigno, detto “il filosofo”, portano la fantasia al potere. È l’epopea di un gruppo di uomini prima ancora che di atleti, e dell’isola che li accolse e li plasmò. L’eterno poema di gioie e tragedie, poesia e sentimenti, coraggio e paure, miserabili debolezze e nobili slanci di cui è capace l’animo umano.

Articoli, interviste e recensioni

Le gesta di Gigi Riva in un appassionante romanzo

Un’appassionante avventura attraverso l’Italia, e soprattutto la Sardegna, che aveva appena scoperto un minimo di benessere e illusioni dal Dopoguerra. [...]

Intervista di Carlo Vulpio a Lanfranco Palazzolo per Radio Radicale

Perché il "sogno di Achille"? Non solo perché Riva è sempre stato riconosciuto come una sorta di eroe greco. Ma è Achille perché il titolo si rifà a un quadro di Alberto Savinio con lo stesso titolo.

L'AUTORE

Carlo Vulpio

Carlo Vulpio ha lavorato per i principali giornali nazionali, occupandosi di cultura, arte, tematiche ambientali e cronaca, con reportage dall’Italia e dall’estero. Attualmente è una firma del “Corriere della Sera” e scrive in particolar modo sulla Terza pagina e “la Lettura”, dove nel novembre del 2018 ha pubblicato un lungo ritratto dedicato ad Antonio Ligabue, dal titolo "Fu così che Laccabue diventò Ligabue". Alla figura del grande artista ha dedicato il volume Il genio infelice. Il romanzo della vita di Antonio Ligabue (Chiarelettere 2019). È autore di vari altri libri, tra i quali ricordiamo Un nemico alla Rai (Marsilio 2012) e L’Italia nascosta (Skira 2016).

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