Meo Sacchetti è stato uno dei giocatori di basket più celebri in Italia. Pilastro della Nazionale che nel 1980 ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Mosca e nel 1983 l’oro agli europei, Meo ha segnato la pallacanestro italiana giocando a Bologna, Torino e Varese. Poi, dopo un grave infortunio, la svolta e l’inizio di una straordinaria carriera da allenatore che lo ha portato a vincere Coppa Italia, Supercoppa e Scudetto con la Dinamo Sassari. Un triplete forse irripetibile per una squadra provinciale e il primo grande trionfo del basket sardo. Ma Meo Sacchetti è molto di più: personaggio spumeggiante, diretto nei modi e capace di sorprendere tifosi e addetti ai lavori con la sua schiettezza e simpatia. Il suo è un basket frizzante, fatto di corsa, tiro, fantasia, in cui i giocatori sono chiamati a esprimere liberamente le loro qualità. Nato ad Altamura in un campo profughi, la vita di Meo non è stata sempre facile; orfano di padre, Sacchetti ha dovuto farsi largo per trovare il proprio posto nel mondo della pallacanestro nazionale. «La vita molto presto mi ha detto arrangiati» dice Sacchetti in questa sua autobiografia scritta con la collaborazione del giornalista sardo Nando Mura, nelle cui pagine emerge tutta la carica umana di un grande e amatissimo personaggio dello sport italiano.
Intervista a Repubblica. A settant’anni Meo Sacchetti si è messo in testa di salvare la VL Pesaro, la sua storia ma anche i suoi affanni recenti. [...]
Intervistato da Giovanni Floris nella trasmissione "Di Martedì" (La7 tv), Meo Sacchetti racconta la sua storia e parla di integrazione attraverso lo sport [...]
L'AUTORE
Romeo Sacchetti, detto Meo (Altamura, 20 agosto 1953) è un ex cestista e allenatore di pallacanestro italiano, attualmente head coach della VL Pesaro. Nel 2016 è stato eletto nella Italia Basket Hall of Fame. Cresciuto alla palestra Wild di Novarai, inizia la sua carriera con la maglia del Saclà Asti con cui gioca per tre anni. Negli anni '70 gioca con la Gira Bologna, con la quale esordisce in serie A2 nel 1976 e in serie A1 l'anno successivo. Nel 1979 passa all'Auxilium Torino e nel 1984 si trasferisce alla Pallacanestro Varese dove rimane per otto stagioni, fino al 9 novembre 1991. Ha disputato 15 campionati di A1, con 456 partite giocate e 6.333 punti realizzati. Con la Nazionale fu tra i protagonisti dell'argento di Mosca del 1980 e dell'oro di Nantes del 1983. Da allenatore, dopo una breve parentesi alla Snaidero Udine, a partire dalla stagione 2009-10 guiderà per tanti anni la Dinamo Sassari, che condurrà tra il 2014 e il 2015 alla vittoria dei suoi primi trofei nazionali, conquistando la Coppa Italia (due edizioni consecutive), la Supercoppa e soprattutto lo scudetto, al termine di una emozionante serie finale di sette partite contro Reggio Emilia. Nel 2017 diviene il commissario tecnico della nazionale italiana, succedendo ad Ettore Messina. Nel 2019, a seguito del successo contro l'Ungheria per 75-41, riporta l'Italia a disputare il Mondiale.